Il caffè di Sheffield

Sono nato in una fabbrica di dolciumi. Sono molto giovane ma non so quanto e non mi chiamo, nel senso che non ho un nome. Ma la mia storia la potete leggere, se volete. E non è semplice.

Dopo la sua disavventura, mio padre ha cercato di metterci in guardia, me e la mamma. Ma non ho capito subito contro chi o cosa. Per questo abbiamo sempre viaggiato alla ricerca di un posto sicuro passando per la drogheria di Mr. Caine fino a Sheffield, nella dimora della signora Whitenshaw che un giorno, quel giorno, invita a pranzo alcuni nobili italiani. Il caffè che la signora offrirà alla fine riserverà una sorpresa, come la marionetta con il corpo molle di stoffa di cui mi raccontava sempre la mamma. Si chiamava WS, William Shakespeare nientedimeno. Ed era fragile quanto me. Potevo sciogliermi come niente, effettivamente…

Le nuove consapevolezze che hanno costellato il mio cammino fino alla casa di Sheffield mi hanno rivelato i misteri di mio padre e ho capito tutto in un attimo.  Se all’inizio il mio tentativo di fuga fosse riuscito, chissà ora se il mio destino si sarebbe compiuto così come è capitato. Era forse destino che il mio destino si compiesse così? Scusate… il caffè è bollente.

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